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Il fantasma delle macchine: “The Brutalist” e la polemica AI

The Brutalist

In un mondo dove l’arte e la tecnologia si intrecciano sempre più strettamente, la pellicola “The Brutalist” di Brady Corbet ha sollevato un vespaio di polemiche per il suo uso dell’intelligenza artificiale. Attraverso gli strumenti AI, come Respeecher per la modifica dei dialoghi e Midjourney per la generazione di bozzetti architettonici, il film ha navigato in acque turbolente tra l’innovazione tecnologica e le accuse di deumanizzazione dell’arte.

La Tecnologia AI nel Cinema: Innovazione o Distruzione?

“The Brutalist” ha utilizzato Respeecher, uno strumento di clonazione vocale AI, per modificare i dialoghi degli attori Adrien Brody e Felicity Jones, rendendo più autentici alcuni suoni difficili dell’ungherese. Questo uso di AI ha scatenato un’ampia gamma di reazioni. Alcuni hanno visto questo come un passo avanti nell’autenticità, mentre altri hanno percepito un’erosione del talento e dell’originalità umana nell’arte della recitazione.

L’uso di Midjourney per generare bozzetti di edifici brutalisti ha ulteriormente infiammato la polemica. Sebbene il regista Corbet e la scenografa Judy Becker abbiano affermato che gli schizzi erano tutti opera di artisti umani, la presenza di AI ha sollevato questioni di autenticità e originalità. Il film ha ammesso l’uso di AI per creare alcune immagini digitali, ma ha sostenuto che l’essenza creativa rimaneva umana.

Reazioni del Pubblico

La reazione del pubblico a questi sviluppi è stata variegata e intensa. I social media, un barometro sempre più influente, hanno rispecchiato una vasta gamma di opinioni, dalla completa avversione all’accettazione rassegnata dell’inevitabilità tecnologica. Questo dibattito ha evidenziato una crescente ansia verso l’IA, vista da molti come un potenziale distruttore dell’arte e della creatività autenticamente umane.

Il distributore del film, A24, ha difeso l’uso della tecnologia, sottolineando che non ha sostituito ma piuttosto integrato la creatività umana. Nonostante le controversie, le accuse di un utilizzo eccessivo di AI potrebbero essere state amplificate da strategie competitive durante la stagione dei premi, dimostrando come anche le percezioni tecnologiche possano essere manipolate a fini promozionali.

Il film, diretto da Brady Corbet, è stato presentato alla 81ª Mostra del Cinema di Venezia il 1° settembre 2024 e ha ottenuto numerose nomination, incluse 10 candidature agli Oscar.

“The Brutalist” non è solo un film, ma un caso di studio su come la tecnologia sta ridefinendo i confini dell’espressione creativa.