Il dominio del XXI secolo. Ci sono guerre che si combattono con carri armati e trincee, guerre che riempiono i telegiornali di immagini di macerie e bandiere strappate dal vento. Poi ce ne sono altre, più silenziose, invisibili agli occhi dei più, ma non meno spietate. Sono guerre che si giocano su circuiti di silicio più sottili di un capello umano, su linee di codice che scorrono come sangue digitale nelle vene delle nazioni.
Alessandro Aresu, con la lucidità di chi sa guardare oltre la superficie, racconta questa nuova battaglia nel suo Il dominio del XXI secolo. Non è una guerra di soldati, ma di ingegneri e strategisti, di governi che tessono trame sottili tra microchip e supply chain, di imperi che non conquistano territori, ma filiere produttive. Taiwan, Pechino, Washington: la mappa del conflitto non è più fatta di confini geografici, ma di infrastrutture tecnologiche e di potere economico.
Se il Novecento è stato il secolo delle guerre visibili, il ventunesimo è quello del dominio nascosto. Un dominio che non si impone con la forza delle armi, ma con il controllo dei flussi di dati, dei materiali rari, dei brevetti e delle piattaforme digitali. Chi possiede la tecnologia, possiede il futuro. E in questa partita, perdere non è un’opzione.
Il libro si apre con il caso di TSMC, l’azienda taiwanese leader nella produzione di microchip, una realtà poco conosciuta dal grande pubblico ma cruciale per l’industria tecnologica mondiale. La crisi dei chip del 2020 ha reso evidente la sua importanza strategica e ha messo in luce la complessità delle filiere globali.
Al centro di questa vicenda c’è Morris Chang, fondatore di TSMC. Nato a Taiwan nel 1931, ha studiato ingegneria negli Stati Uniti e, dopo una lunga carriera, è tornato in patria per fondare l’azienda nel 1987. La sua storia è emblematica per comprendere non solo il ruolo di Taiwan, ma anche la competizione tra Cina e Stati Uniti per il controllo del futuro tecnologico.
Il dominio del XXI secolo – La “Guerra Invisibile” e i suoi Fronti
Aresu descrive questa guerra tecnologica come una competizione geopolitica che si gioca su più livelli, dalla produzione di semiconduttori alla corsa alle batterie e alle materie prime strategiche. I governi riconfigurano le supply chain, adottano misure di censura digitale e ridefiniscono le regole del commercio globale per proteggere i propri interessi.
Le catene di approvvigionamento dei semiconduttori, in particolare, sono tra le più complesse e interconnesse al mondo. La realizzazione di microchip richiede macchinari avanzati, software sofisticati, gas specializzati e materiali critici, creando una rete di dipendenze economiche che influenzano gli equilibri di potere tra Stati Uniti, Cina ed Europa.
L’analisi di Aresu non si limita ai microchip. Il libro esplora anche l’ascesa di TikTok e il dibattito sulla libertà digitale, il dominio di Elon Musk nell’innovazione e la struttura dell’industria automobilistica. Particolare attenzione è dedicata ad ASML, l’azienda olandese che produce le macchine per la litografia ultravioletta estrema, tecnologia chiave per la miniaturizzazione dei chip e, di conseguenza, per il progresso tecnologico.
Un altro tema centrale è il rapporto tra Cina e innovazione. Aresu smonta il luogo comune secondo cui il modello cinese sarebbe incompatibile con il progresso tecnologico, mostrando come Pechino abbia saputo coniugare controllo politico e crescita industriale.
Oltre all’analisi tecnica e geopolitica, Aresu adotta uno stile narrativo denso e persino lirico. Il capitolo Febbraio a Pechino, aprile a New York, dedicato alla reazione delle due potenze al Covid-19, utilizza la metafora della “confusione degli orologi” e richiama le atmosfere di un disaster movie.
Un altro tema chiave è il “sanzionismo”, inteso come strumento strategico per arginare l’ascesa della Cina. Le sanzioni economiche, spesso sottovalutate, si rivelano armi potenti nel braccio di ferro tra superpotenze.
Il dominio del XXI secolo. Un Libro Fondamentale per Comprendere il Potere Tecnologico
Aresu critica la superficialità con cui l’Occidente interpreta le dinamiche cinesi e invita a una lettura più attenta del “mondo delle cose”, ovvero della dimensione materiale che sta alla base di ogni grande trasformazione economica e politica.
Punti di Forza del Libro
✔ Analisi approfondita – Una panoramica dettagliata degli aspetti industriali, normativi, culturali e geopolitici della guerra tecnologica.
✔ Intreccio tra notizia e contesto – Ogni evento è inserito in una cornice più ampia, che ne chiarisce le implicazioni strategiche.
✔ Approccio narrativo coinvolgente – Un mix di saggistica e storytelling che rende la lettura stimolante.
✔ Critica alla semplificazione – Un’analisi che va oltre gli stereotipi e le interpretazioni superficiali.
Il Dominio del XXI Secolo è una lettura imprescindibile per chi vuole comprendere le dinamiche del potere nel nostro tempo. Con una scrittura lucida e un’analisi incisiva, Alessandro Aresu ci guida nel cuore della “guerra invisibile” che ridefinirà il futuro tecnologico e geopolitico del XXI secolo.